CHIESA CATTOLICA e berlusconismo

Il 4 ottobre 1991 l’episcopato italiano attraverso la pastorale “Educare alla legalità” pensava di poter rappresentare la frontieria della evangelizzazione. Quel documento divenne per molti giovani , molti cattolici di base, molti sacerdoti una meta da percorrere per guarire il Paese dal devastante rapporto tra politica e affari, tra mafia e politica. Nel capitolo della pastorale : “ l’ecclissi della legalità”, i vescovi indicavano come…<” non meno inquietante la criminalità , così detta dei colletti bianchi, che volge all’illecito profitto la funzione di autorità di cui è investita,impone tangenti a chi chiede anche ciò che gli è dovuto, realizza collusioni con gruppi di potere occulto e asserve la pubblica amministrazione a interessi di parte “>. Anche questo capitolo della pastorale il governo Berlusconi tenta oggi, attraverso l’attivismo del sen. Compagna , di annullare con l’alleggerimento della pena per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa attraverso una nuova legge ad personam con la gratitudine di chi nell’amministrazione pubblica rafforza la criminalità mafiosa!
Il tempo da quel lontano 1991 per la curia romana è ormai trascorso ! Essa , oggi,che è impegnata a gettare un velo di obblio sul Concilio Vaticano Secondo, si prodiga nell’esaltazione del berlusconismo. E’ stato il cardinal Ruini a dare a Berlusconi l’avallo politico soprattutto a livello nazionale e che valse per lui molto di più dei tanti suoi giornali e della stesse sue televisioni. E’ questo il periodo che Ruini impone all’episcopato italiano, e non solo a quello italiano, la deriva berlusconiana ed alla polemica sul “conflitto d’interessi” invita i suoi vescovi a far tacere questi contrasti per poter aprire un nuovo “tempo di concordia”. Spariscono così, per volere del cardinal Ruini, dall’elenco delle preoccupazioni episcopali la questione morale e della legalità. Ai vescovi non interessa più l’accertata appartenenza di Berlusconi alla P2 sebbene condannato – reato amnistiato – per falsa testimonianza per aver detto di non aver mai completato la sua domanda di iscrizione alla P2. I vescovi di Ruini non esprimono alcuna considerazione sulle accertate tangenti alla Guardia di Finanza – reato dimostrato dai magistrati ma caduto in prescrizione - , sugli interessi di parte che contrastano con l’interesse della collettività che avrebbe dovuto curare.
E’ cosi che la chiesa di Ruini invece di denunciare l’ecclissi di quella legalità condannata nella pastorale “Educare alla Legalità” e incarnata da Berlusconi, la benedice così come benedice l’impero televisivo di Berlusconi diffusore di quella cultura immorale che i vescovi, i cardinali , il Papa, dicono , ma solo dicono, di deprecare.
Ruini guarda Berlusconi come mezzo per raggiungere gli interessi della sua curia disinteressandosi ai “mezzi “ di quest’uomo che inondano le case degli italiani e le teste dei bambini di violenza gratuita, di sesso banalizzato sino al bunga-bunga, di scontri familiari volgarmente spettacolarizzati,di culto del denaro e del successo, di consumismo pagano, di individualismo quale assoluto valore.
Ecco perché, allora, insistiamo nel domandarci perché i vescovi, i cardinali, il Papa non hanno mai fatto una crociata contro il comportamento, non certo privatistico, di questo personaggio? Perché lo “benedicono” in nome di quei valori che lui calpesta ogni giorno? E’ improprio domandarsi se è questa la “nuova frontiera della evangelizzazione” che la pastorale si proponeva di indicare ? O, invece, questa pastorale è stato un ennesimo patetico tentativo per oscurare l’incapacità di questa curia romana d’essere interprete della missione evangelica ? Possiamo affermare, senza essere smentiti, che in questa pastorale, come in tante altre dell’epoca ruiniana, non c’è nulla di pastorale ma moltissimo, invece, di ….squallido politicismo.
Riconosciamo esserci altre voci , guai per la Chiesa di Cristo se non ci fossero, non ultima quella del CARDINALE TETTAMAZZI, a condannare con forza …..”i molti che agiscono con ingiustizia, ma non vogliono che la giustizia giudichi le loro azioni “. Ma è maggiore l’inerzia dolosa di tanti vescovi, cardinali che tacciono sugli scandali del loro <sedicente adepto> che sta conducendo allo sfascio questo nostro sfortunato Paese.
Sono solo “flebili sussurri” quelli del cardinale Bagnasco che vorrebbe denunciare lo sgomento dei vescovi per il comportamento del presidente del consiglio, “ languide lamentele” sono poi quelli del cardinale Bertone invocanti più giustizia, più moralità, più legalità, se il “loro quotidiano” ,arriva a rimproverare l’astio di certi magistrati contro Berlusconi.
Eppure è a tutti noto , dovrebbe esserlo ancor più, ai vescovi, ai cardinali , a Ruini, Bagnasco, Bertone ed allo stato Papa la condizione di cristiano separato dalla comunità ecclesiale del Berlusconi in quanto piduista, divorziato e calpestatore d’ogno forma di legalità; ma …. Non manifestato nessun sussulto contro questa immoralità dilagante che ci ha resi “ridicoli” agli occhi dell’intero mondo. Ed a far ridere il mondo e ad umiliare l’Italia è Il presidente del consiglio uomo prostrato utilitaristicamente al “bacio dell’anello” tanto dell’amico dittatore Gheddafi , quanto del suo (amico) Papa.
Ma dimenticavo , lui pensa d’essere Dio!
Sergio Scarpino